In
realtà non sarebbe poi cosi complicato fare il riassunto di quanto, nel 2012,
ha interessato il Corpo nazionale dei Vigili del fuoco; basterebbe ricorrere al
termine: fallimento.
Eppure
si incorrerebbe in un errore macroscopico visto che con tale parola si vuole
intendere la fine di attività produttive, mentre i Vigili del fuoco hanno
continuato a servire il Paese ed i cittadini con la solita professionalità e
solerzia; in tal modo i vertici politici e tecnici dell’istituzione hanno
dimostrato che pur limando fortemente i costi non mutava la produzione. Molto
semplicisticamente, dal punto di vista del diavolo (Amministrazione), ho reso
l’idea di cosa importi realmente alla politica ed ai governi che si succedono
in Italia; è ovvio che il sindacato ha il dovere di frapporsi ai tentativi di
recessione funzionale del Corpo ed a quelli di impedire il giusto e legittimo
perseguimento di migliori condizioni, complessive, dei lavoratori.
Le
manifestazioni condotte dalla UIL PA VVF assieme alle OO.SS. del comparto
sicurezza , seppur in maniera parziale, sono servite a limitare, la
rivisitazione in negativo delle prerogative riconosciute ai “servitori dello
Stato” in ossequio alla paventata “specificità” che, inseguita per anni come
riconoscimento della diversità rispetto agli ordinari lavoratori pubblici,
sembra essere diventata un regalo piuttosto che un sacrosanto diritto. Attacchi
che miravano e mirano ad eliminare diritti che la politica (quale pulpito),
vede come privilegi: previdenza, cause di servizio, vittime del dovere, retribuzioni
accessorie, promozioni, etc; a breve le Forze armate subiranno un
ridimensionamento che non ha eguali nella storia della Repubblica. Se loro, gli
intoccabili, saranno duramente toccati, a noi che sorte toccherà? Certamente
senza lo straordinario sforzo compiuto dalla UIL ed altri, già l’anno che ci
lasciamo alle spalle avrebbe potuto essere ancor meno positivo, di conseguenza
non bisogna mai dimenticare che tutto è criticabile e migliorabile ma senza
rappresentanze del personale non si va da nessuna parte, anzi, ci
massacrerebbero senza battere ciglio, il sindacato resta, comunque la si pensi,
l’unico argine alla arroganza del “padrone”.
Chiarisco
subito che se inseguiremo la strada del populismo e della demagogia non andremo
da nessuna parte; all'inizio ho fatto la parte del diavolo proprio per
sottolineare che le idee devono prevedere una linea che porti, ancor prima di
proporle, al “ritrovamento” delle risorse occorrenti; sarà inutile chiedere la
luna ben sapendo che i soldi per arrivarci non ci sarebbero, l’utilizzo del
condizionale è opportuno perché, volendo, proposte per reperire i fondi
potrebbero benissimo nascere, a partire dalla spesa dei richiami per i
discontinui-volontari che molte OO.SS. (comprese le neo masanielliane),
vorrebbero tramutare in posti di lavoro e che invece la UIL VVF Napoli
utilizzerebbe per istituire un servizio temporaneo sulla falsa riga della ferma
prefissata ed impiegando i risparmi ottenuti per aumentare le paghe dei
permanenti.
Non
mi dilungo sulla fattibilità ma vi assicuro che è una strada percorribile che
non osteggia un fattore che è vitale per i vertici politico-tecnici del Corpo:
poter disporre di un servizio ausiliario. Chi pensa che “qualcuno” potrebbe
fare a meno dell’attività resa dalla componente dei “richiamabili” commette due
errori, uno di valutazione politica e l’altro di mero populismo, pensate che su
80000 iscritti nelle liste ne verrebbero assunti poco meno di 3000, di punto in
bianco ci si ritroverebbe ne più ne meno come quando eliminarono l’obbligo
della leva, il Corpo nazionale perse un, fino ad allora inimmaginabile,
serbatoio “umano” più che necessario.
Il
Corpo non può rinunciare e non rinuncerà ai discontinui-volontari, quindi
ipotizzarlo è un esercizio inutile; una riforma del sistema è quanto mai
opportuna, farlo nella direzione da noi ipotizzata comporterebbe l’avvio di
nuove forme di reclutamento per circa 5000 unità in ferma annuale o biennale
con costi dimezzati rispetto a quelli attuali. Ma la politica ci seguirebbe?
Intanto
sarebbe auspicabile provarci, con questa o con altre
proposte, perché il sindacato, la UIL VVF in particolare, ha il dovere di
presentarsi per convincere gli interlocutori non per mera necessità di esserci
ma per riuscire, con democratica dialettica, ad introdurre nuove visioni sul
futuro dei Vigili del fuoco.
Il
riordino delle carriere è un altro passo vincolante al quale il governo che
verrà è tenuto, per legge, a rispondere; quello della Polizia è in stato
avanzato ma soffre del solito problema, la mancanza di risorse, noi quelle le
potremmo ottenere riformando e risparmiando, la bravura sta nel far comprendere
alla politica che i risparmi ottenuti devono essere utilizzati per migliorare
l’attuale status dei lavoratori come previsto, peraltro, finanche dalla
Ragioneria generale dello Stato che ha affermato, in uno specifico studio, che
il Corpo potrebbe riaggiustare i conti risparmiando ancora il 17% del proprio
badget e destinando parte di questi al personale; credo che sia una percentuale
esagerata ma quello che mi interessa è il riferimento ai lavoratori circa l’utilizzo
dei risparmi.
Ora
i soliti noti potranno dire che il danaro c’è e deve essere trovato nei fondi
pubblici, risparmiando sulle auto blu, sui costi della casta et., etc.
Populismo e demagogia. Nessun governo destinerà danaro “nuovo” per aumentare la
spesa statale, tutte le economie saranno utilizzate per aumentare produttività
e competitività oltre che per limitare
il debito pubblico; questo è, .. chi dice altro è privo del senso della realtà.
Per
questo motivo invito tutti ad una attenta riflessione, soprattutto nel dare
credito a chi persevera nell'arte di qualificarsi squalificando altri.
Il
sindacato, tra i tanti meriti, qualche colpa la registra; tutto il
movimento di rappresentanza dei lavoratori, nessuno escluso; anzi, le
responsabilità maggiori risiedono proprio nel perseguire tesi mirabolanti
sull'onda dell’attuale momento di crisi generale; un esercizio eticamente
orrido che il popolo ha già saggiato dall'imbonitore politico dell’ultimo
ventennio; promettere sempre, mantenere mai e, soprattutto, demonizzare
l’avversario. Mai avrei pensato che anche rappresentanti dei Vigili del fuoco
potessero mostrare similitudini con taluni personaggi.
Non
parlo soltanto dei neo masanielliani ma anche di taluni sindacati che pur
avendo la possibilità di optare per scelte lungimiranti hanno preferito percorrere
sentieri tortuosi che hanno portato il Corpo in un pantano normativo; ricordo a
tutti che la UIL VVF pur essendo il sindacato propositore e vittorioso della
riforma del rapporto d’impiego ha, a suo tempo, negato il proprio assenso
all'ordinamento del personale; sicuramente ricorderete le posizioni delle
organizzazioni di allora.
Per
quanto concerne i neo masanielliani che posso dire, so soltanto che anche gli
autonomi vivono la presenza di organizzazioni ancora più autonome, questa ne è
la prova:
“ omissis … Una delle lotte maggiori che abbiamo dovuto fare e che
ogni giorno continuiamo a portare avanti è quella contro la disinformazione, la
propaganda, la demagogia di certi sindacatini in perenne crisi di
rappresentatività e anche di certi comitati o associazioni presenti solo su
internet e il cui consenso è risibile, guidati da personaggi in genere
fuoriusciti da questa o quell’organizzazione per non aver ottenuto ciò che
chiedevano in termini di prebende e adesso aspiranti novelli “Masaniello” di battaglie perse in partenza,
ma portate avanti per ignoranza delle norme, delle leggi e della
giurisprudenza. - omissis.” testo completo SAP
Quanto sopra è tratto da una nota del SAP, il
sindacato autonomo di Polizia che fa parte di un cartello composto da varie
organizzazioni, compresa una dei Vigili del fuoco, ed usa il termine “Masaniello” in risposta ad atteggiamenti di un sindacato di Polizia, il COISP che la pensa
cosi:
“ … omissis
- è veramente singolare che quelli che si sono irretiti del nostro
comportamento sono stati SIULP, SAP e UGL, e lo hanno fatto con un comunicato
congiunto dal titolo “Le inutili sceneggiate dei soliti noti” (che vi
riportiamo di seguito), testimoniando così quanto essi siano solamente e sempre
più dei GIULLARI DI CORTE. - omissis” testo completo COISP
Quanto scritto dal SAP potrebbe essere utilizzato
benissimo dalle OO.SS. confederali dei Vigili del fuoco per rispondere all'atteggiamento
denigratorio di alcuni sindacati del Corpo nazionale che, a loro volta,
risponderebbero come ha fatto il COISP …….
Se dette da un sindacalista le tesi apparirebbero
di parte cosi come le riflessioni volte a comprendere chi ha torto o ragione;
sta ai singoli ragionare sulla onestà intellettuale dei vari sindacati e dei
relativi rappresentanti. Un buon modo potrebbe essere quello di tenere a mente
che la verità in tasca non c’è l’ha nessuno, compreso chi sta scrivendo, pochi
però sono quelli ad ammetterlo; io, un pochino, mi fiderei di questi ultimi ma,
soprattutto, non darei credito a coloro che contano sugli attacchi ad altri per
crearsi un senso di “vita”. Crediamo non ne abbiano bisogno; .. oppure si ..?
Opterei per quest’ultima riflessione visto che ad oggi oltre le chiacchiere,
gli imbonimenti e la lettura sindacal/personalistica tesa a denigrare l’altrui
pensiero, sono gli unici ingredienti con i quali, per quanto è dato sapere, non
è stata preparata alcuna pietanza. Parafrasando un brillante attore
italo/americano si potrebbe dire: <Solo chiacchiere e distintivo, sei solo
chiacchiere e distintivo.>
Per quel che concerne le riforme che non
necessitano di danaro occorre iniziare a ridiscutere il sistema di protezione
civile, non nel senso di rivoluzionare quanto di buono (poco), fatto negli
ultimi anni dai legislatori ma piuttosto introducendo un fattore che,
inopinatamente, non viene mai alla ribalta: l’ordinamento della pubblica
sicurezza prevede che siano autorità in tale materia, il Prefetto, il Questore
e, laddove mancanti questi ultimi, i Sindaci; è palese la coesistenza, seppur
con le dovute differenze tecnico/politiche, di distinte figure istituzionali,
guardando a noi invece scopriamo che tutti, a parte i Questori, sono autorità
di protezione civile tranne coloro che ne sono gli attori principali: i Vigili
del fuoco.
E’ ovvio anche il perché, il tutto è dovuto alle
prerogative esclusivamente tecniche dei Vigili del fuoco. Da qui la domanda:
<Ma i Questori, in ambiti di pubblica sicurezza sono figure politiche?> Ovviamente
no, hanno funzioni tecniche eppure sono autorità di pubblica sicurezza e quindi
lo potrebbero essere anche i VVF nel contesto della protezione civile; tutto
risiede nella disattenzione che la politica da sempre riserva ai Vigili del
fuoco e nella incapacità di costruire un serio e particolareggiato percorso di
confronto propositivo con le forze politiche e con l’intero sistema Paese
portando la discussione non soltanto sulle tematiche a noi tutti più care ma
allargandone i confini anche per giungere a quei traguardi che sono più
interessanti per i lavoratori.
Fatto salvo il lavoro effettuato per arginare gli
attacchi del governo tecnico, per il quale da iscritto e da lavoratore
ringrazio il sindacato, la mia convinzione è che le rappresentanze dei Vigili del fuoco vivano in una sorta di limbo indefinito basato su rendite
idealistiche costruite negli anni e sulle quali ci si è inevitabilmente
avvitati cosicché si è giunti all'immobilismo propositivo arroccandosi ognuno
su posizioni che garantissero una certa “stabilità”. Non sono particolarmente
interessato a chi corre dietro a quel comparto piuttosto che ad un altro, come
affermavo una quindicina di anni fa, quando la UIL VVF fece sua la battaglia
per il regime contrattuale pubblicistico, lo chiamassero come vogliono ma diano
a Cesare quel che è di Cesare, soldi e dignità, che in Italia e nel modo
occidentale sembrano equivalersi.
Valorizzazione delle professionalità e
retribuzioni consone, in qualsiasi
comparto ed in qualsivoglia Ministero, mantenendo il regime di diritto
pubblico. Troviamo i fondi ed induciamo la politica ad utilizzarli per
traguardare questi obiettivi, la UIL PA VVF deve andare oltre e non
fossilizzarsi su schematismi a difesa dei propri concetti contro le posizioni
di altri; chiediamo la condivisione, auspichiamo le convergenze sindacali ma in
caso contrario dobbiamo andare per la nostra strada, imperterriti, se la base,
ogni tanto ci si dimentica che è quella che conta, sosterrà le nostre proposte
raccoglieremo comunque ulteriori consensi che rafforzerebbero, a prescindere
dal pensiero altrui, il nostro movimento.
Il vero slogan non dovrebbe essere: vogliamo il
comparto sicurezza! Vogliamo il comparto astronauti! La verità è questa! No, è
quella! etc. Ma, piuttosto, vorremmo, perché confacenti al servizio che
svolgiamo:
RETRIBUZIONI CONSONE E DIGNITA’ PROFESSIONALE
La UIL PA VVF Napoli svolgerà una pressante
azione verso la struttura nazionale per affrontare i nodi sopra esposti; le
responsabilità del fare sindacato a livello centrale sono dirimenti per tutte
le realtà provinciali, si pensi ai passaggi di qualifica o alla formazione, il baricentro
decisionale è Roma ed è in quei palazzi che si deve tentare di riportare riscontri
e serenità sui territori, oltre a ciò risulta quanto mai necessario restituire
elementi di prospettiva ai lavoratori, l’unico sindacato che può “rivitalizzare”
e ridare spinta ideologica in maniera pragmatica e progressista siamo noi, la
UIL Vigili del fuoco.
Un buon 2013 a tutti.