Ci siamo! I nodi vengono al pettine, quelli seri ovviamente; riguardano gli sprechi individuati dal Dipartimento in ossequio all'obbligo di ridurre ulteriormente i costi del Corpo per circa 80 mln di euro ai quali si aggiungeranno ulteriori quote dei circa 500 mln di tagli chiesti al Ministero dell'Interno.
L'Italia, noi lavoratori ce ne eravamo accorti, è allo sfascio da tempo, purtroppo il governo ha messo la testa sotto la sabbia dicendo che tutto andava bene quando avrebbe potuto da tempo affrontare la questione in maniera più ordinata e seria e, soprattutto, parlando chiaro ai cittadini invece di prenderli per i fondelli.
Nelle sedi di lavoro che subiranno ulteriori restrizioni si individuerà il colpevole, non ho dubbi in merito, sarà il sindacato ad essere tacciato come responsabile del crollo economico nazionale; ormai è lo sport preferito da chi è abituato a sentirsi fuori dai giochi, da chi chiacchiera credendo che lo sfogo o le parole possano risolvere una situazione che via, via assume dimensioni sempre più grandi, da chi suppone o crede che la colpa sia sempre degli altri. Qualche ipotesi? Facciamola!
Tagli alle sedi che fanno pochi interventi, a qualche aeroporto, ai discontinui; ai mezzi, alle pulizie, extra, etc.
E allora via a tutti quelli che alzando la voce risolvono (credono), i problemi, ai demagoghi, ai populisti che con il coltello tra i denti affronteranno una battaglia durissima che li condurrà, inevitabilmente, a perdere la guerra e, speriamo, anche la faccia.
Intanto sto preparando una petizione per proporre interventi legislativi tesi ad abolire i privilegi dei politici e di tanti altri che godono di retribuzioni esagerate; perché a prescindere dalla necessità di stringere la cinghia qualcuno dovrà capire che è arrivato il momento di finirla con i tagli a tutti tranne che a loro stessi ed alle tante caste esistenti nel nostro Paese.
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