domenica 4 marzo 2012

AGITAZIONE

Napoli: sindacati vigili del fuoco proclamano stato di agitazione

Napoli, 4 mar. (Adnkronos) - I sindacati dei vigili del fuoco, Cgil, Cisl e Uil hanno inviato una lettera al ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri, al capo dipartimento dei vigili del fuoco prefetto Paolo Tronca, al comandante dei vigili del fuoco ingegnere Alfio Pini e al prefetto di Napoli Andrea De Martino, con la quale annunciano la proclamazione dello stato di agitazione del corpo nella provincia di Napoli "per porre in evidenza le insormontabili difficolta' che impediscono il regolare svolgimento del servizio di soccorso". (segue)

(Adnkronos) - Scrivono ancora i 3 sindacati dei vigili del fuoco che "la gravita' di tale situazione si manifesta nell'inadeguatezza e nelle critiche condizioni in cui versano le sedi di servizio in cui i vigili el fuoco napoletani sono costretti ad operare". Secondo i pompieri napoletani la causa di tali disagi sono dovute ai "continui tagli fatti dai vari governi negli ultimi anni sul bilancio del corpo dei vigili del fuoco che hanno determinato una situazione al limite del collasso funzionale visto che non solo non e' possibile prevedere interventi di manutenzione straordinaria pur necessari ma si e' in grave difficolta' anche per interventi di natura ordinaria compromettendo la funzionalita' delle sedi di servizio e creando precarie condizioni di lavoro". I vigili del fuoco hanno poi denunciato che a causa dei tagli "gli automezzi di soccorso versano in uno stato di precarieta' e molti di questi sono fuori servizio per l'impossibilita' di procedere alle riparazioni per mancanza di fondi". Attraversando le varie problematiche del corpo, Cgil, Cisl e Uil hanno ricordato ai loro interlocutori "la cronica carenza di personale qualificato dovuta all'immobilismo dell'amministrazione che costringe ad effettuare turni massacranti ad orario straordinario con il ricorso a continue sostituzioni sull'intero territorio provinciale per rispondere alle richieste di soccorso della popolazione". La nota inviata ai rappresentanti istituzionali e' stata firmata da Giuseppe Scuotto della Cgil funzione pubblica, Pietro Mele della Cisl e Carmine Cristiano della Uil.

6 commenti:

  1. Parole solo parole, come al solito mancano i fatti.

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  2. Si cercano suggerimenti per far diventare, in tempi brevi, le parole in fatti.

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  3. Dichiarare lo stato di agitazione è una cosa positiva, in tanti altri comandi l'hanno già fatto. Purtroppo la cronica carenza di personale qualificato, come scrive giustamente la nota, è subita dai pochi CS, altri, anche grazie al sindacato gongolano nella loro posizione costruita ad arte, disattendendo le note del capo del corpo che indicano di usufruire di TUTTI I QUALIFICATI. Pertanto il mio suggerimento, per alleviare il lavoro dei pochi CS, è quello di applicare la circolare di PINI, con utilizzo di tutti i qualificati, TUTTI PROPRIO TUTTI.......

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  4. Per far diventare le parole fatti, bisogna prima farsi un esame di coscienza, poi decidere da quale parte stare, una volta che si è deciso di stare dalla parte dei lavoratori, ma avendone una seria convinzione, bisogna dedicare tutte le proprie energie nella tutela di tutti i lavoratori, iniziando a far rilevare all'amministrazione quali sono i punti di caduta, dove diventa fallimentare questa attuale organizzazione, e iniziare una nuova era. L'era di tutela dei lavoratori onesti, iniziando a far capire che non tutti i lavoratori sono uguali, il pensiero politico e obsoleto che tutti i lavoratori sono uguali, sta determinando un'appiattimento della categoria, questo status non induce al miglioramento, all'arricchimento, se un duipendente del nostro Comando non effettua corsi di formazione, non partecipa a interventi, non partecipa a progetti organizzati dal Comando con il confronto con altri enti, perchè dovrebbe essere uguale ad un'altro dipendente che: effettua corsi di formazione, partecipa ad interventi e partecipa a progetti organizzati dal Comando. La risposta è perchè i lavoratori sono tutti uguali e questo crea che il dipendente poco intraprendente, continuerà ad esserlo. Poi ci sarebbe da dire anche qualcosa sui ruoli gerarchici e parlare un po dei funzionari, oppure di quei colleghi che.......Chi sa cosa significa peculato? Comunque affrontare problematiche serie e che sono conosciute da tutti in particolare da chi fa sindacato, attraverso questo Blog non è molto costruttivo, quindi chi sa non taccia ma agisca, andare oltre sta diventando pericoloso.

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  5. Molto convincente, sento queste cose da venti anni ed assieme ad altri cerco di far passare idee simili; un primo risultato è stato quello di dare possibilità per i passaggi di qualifica anche ai meno "anziani", ci si è arrivati a dieci anni dalle prime chiacchiere ed oggi si accusa il sindacato, e non una amministrazione incapace, di aver causato tutto il bailamme che è accaduto con gli avanzamenti; siamo pieni di contraddizioni e non ce (ve), ne accorgiamo limitandoci a vedere le cose da un punto di vista più che semplicistico; altro fattore che accomuna tanti, fortunatamente non tutti, è quello di pensarsi i migliori e sentirsi vittima di persecuzioni inesistenti solo perché capita (prescindendo da EPISODI che purtroppo hanno accentuato l'abitudine del vittimismo imperante), di essere sopravanzati in maniera meritocratica e/o democratica, da altri colleghi. E' ovvio che tutto è opinabile ma le variabili esistenti devono poter essere considerate con attenzione e non superficialmente proprio per evitare di diventare demagoghi e populisti anche perché l'utilizzo della parola in modo sapiente sta proprio nel trovare la giusta via, un sostanziale equilibrio che eviti di tracciare pensieri che alla fine possono risultare fuorvianti; tempo fa un gruppo di lavoratori si è unito ed ha deciso di fare sindacato, in quel momento ognuno ha pensato bene di farsi un esame di coscienza ed ha scelto di evitare la strada del populismo e della demagogia.
    I rappresentanti del personale fanno quello che possono, a volte bene, molte altre no e non solo per colpe proprie, sicuramente non possono ergersi a filosofi o in giudici dell'operato altrui, sono dell'idea che l'esame di coscienza debba essere generale e che si debba guardare, per "abbattere" il palazzo, oltre che alle negligenze dei vertici a quelle di ognuno di noi ....; ed anche queste resteranno solo PAROLE. Comunque grazie del "dialogo" che sicuramente accresce il mio interesse oltre che la mia persona.

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  6. Molto convincente, sento queste cose da venti anni ed assieme ad altri cerco di far passare idee simili; un primo risultato è stato quello di dare possibilità per i passaggi di qualifica anche ai meno "anziani", ci si è arrivati a dieci anni dalle prime chiacchiere ed oggi si accusa il sindacato, e non una amministrazione incapace, di aver causato tutto il bailamme che è accaduto con gli avanzamenti; siamo pieni di contraddizioni e non ce (ve), ne accorgiamo limitandoci a vedere le cose da un punto di vista più che semplicistico; altro fattore che accomuna tanti, fortunatamente non tutti, è quello di pensarsi i migliori e sentirsi vittima di persecuzioni inesistenti solo perché capita (prescindendo da EPISODI che purtroppo hanno accentuato l'abitudine del vittimismo imperante), di essere sopravanzati in maniera meritocratica e/o democratica, da altri colleghi. E' ovvio che tutto è opinabile ma le variabili esistenti devono poter essere considerate con attenzione e non superficialmente proprio per evitare di diventare demagoghi e populisti anche perché l'utilizzo della parola in modo sapiente sta proprio nel trovare la giusta via, un sostanziale equilibrio che eviti di tracciare pensieri che alla fine possono risultare fuorvianti; tempo fa un gruppo di lavoratori si è unito ed ha deciso di fare sindacato, in quel momento ognuno ha pensato bene di farsi un esame di coscienza ed ha scelto di evitare la strada del populismo e della demagogia.
    I rappresentanti del personale fanno quello che possono, a volte bene, molte altre no e non solo per colpe proprie, sicuramente non possono ergersi a filosofi o in giudici dell'operato altrui, sono dell'idea che l'esame di coscienza debba essere generale e che si debba guardare, per "abbattere" il palazzo, oltre che alle negligenze dei vertici a quelle di ognuno di noi ....; ed anche queste resteranno solo PAROLE. Comunque grazie del "dialogo" che sicuramente accresce il mio interesse oltre che la mia persona.

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