domenica 8 gennaio 2012

RIFLESSIONI DI UN CAPO SQUADRA

"DI seguito una nota di un collega del comando di Napoli contenente una serie di suggerimenti, riflessioni e critiche che reputo certamente costruttive; la UIL assume l'impegno di approfondire tali tematiche anche in virtù del fatto che le vive quotidianamente sul campo. La nota è pubblicata integralmente."

Problematiche degli operatori del soccorso Capi squadra.
Speravo in un fattivo contributo per cambiare le condizioni di difficoltà in cui si trovano ad operare oggi i CCS del Comando, invece l’O.d.G. che esenta gli operatori di sala operativa dalle sostituzioni, determina ancora maggiori amarezze a quelle già preesistenti, facendo sorgere una domanda spontanea, per quale motivo un CS operativo deve sentirsi obbligato ad effettuare sostituzioni presso altre sedi, rispetto a tutti gli altri CS impiegati nella sala operativa, all’aeroporto, al porto, sulle isole, NBCR o alla sede di sorrento. Perché i CCS di centrale, afragola, scampia, ponticelli, pianura, mostra, vomero ecc. ecc..
I diversi Dirigenti che si sono avvicendati nel tempo, non sono riusciti ad arginare le problematiche denunciate in più occasioni. Si attendeva con fiducia, un chiarimento sulle tematiche relative alle:
1) comunicazioni con atti esterni, comunemente chiamati fonogramma,
2) per l’annosa questione collegata all’attività di Polizia Giudiziaria (P.G.)
3) per le comunicazioni interne agli uffici di prevenzioni incendi (PI) del Comando.
L’O.d.G. n°39 del 28/01/2011 chiarisce i compiti istituzionali dei V.V.F., i quali, a mio giudizio, dovevano già essere chiari a tutti, ma non elimina i dubbi e gli interrogativi sulle questioni sopra esposte.
Si percepisce una netta volontà di non volere cambiare le attuali condizioni, perché probabilmente per sostenere gli uni, forse si penalizzano gli altri, le scelte fatte fino ad oggi, inducono a pensare che si voglia salvare capra e cavoli, ma non sempre è possibile, purtroppo, giunti ad un certo punto bisogna avere il coraggio di fare delle scelte, ponderate e ritenute più giuste, per garantire condizioni di lavoro dignitose per tutti i lavoratori.
Vi era la sensazione che la questione relativa al miglioramento del servizio di guardia dei Funzionari, era ormai risolta, si sperava in una maggiore partecipazione da parte di alcuni Funzionari, nelle attività di soccorso, ma l’unico cambiamento notato è quello relativo alla turnazione dei Funzionari, la quale in un primo momento, avveniva con una cadenza più lunga, (circa 15 giorni) e con il cambio delle sezioni, determinando solo un’ulteriore confusione e difficoltà di confronto, tra Funzionari e CCS a causa della poca conoscenza del personale e cosa ancora più infelice, è che tale scelta, non garantisce quel miglioramento sperato, perché non vi è chiarezza di ruolo gerarchico nemmeno tra i Funzionari che partecipano alla guardia. L’O.d.G. n°92 del 27.02.2011, spesso viene disatteso in molte delle sue parti e, l’O.d.G. n°436 del 31.10.11 provoca solo ulteriore confusioni interpretative, perché aggiunge altri compiti a quelli già preesistenti e che non venivano osservati, inoltre non è chiaro se il periodo di prova è terminato oppure se l’O.d.G. n°92 è diventato definitivo, perché non si conoscono le eventuali osservazioni se vi sono state. Probabilmente, l’invito per eventuali segnalazioni di modifica, dovevano essere rivolte ad altri, a coloro che subiscono l’organizzazione e non ai diretti interessati, in quanto il servizio reso dai Funzionari è direttamente collegato alla soddisfazione del personale che lo subisce. Ad esempio se ci interessa sapere se il servizio reso dai Vigili del Fuoco è utili, la domanda viene posta al cittadino, cioè a quella componente che usufruisce del servizio, oppure a chi fornisce il servizio.
Per migliorare le condizioni lavorative operative, è’ giunto il momento di ascoltare chi ogni giorno partecipa attivamente all’attività operativa, quindi è giunto il momento di ratificare procedure certe per i casi in cui deve essere effettuato un fonogramma, citando esempi specifici che riguardano tutte le tipologie interventistiche: dalla caduta d’intonaco, al semplice taglio di un ramo di un albero posto su pubblica via, oppure al transennamento di un cedimento della sede stradale, infine dovrebbe essere chiarito il ruolo della Polizia Municipale, la quale spesso tende a sottrarsi delle responsabilità, con l’organizzazione di tavoli congiunti.
I Funzionari con delega di firma dell’atto esterno sono gli unici che possono effettuare le comunicazioni ad enti esterni, e alcuni, usano metodi e meriti differenti anche per interventi di tipologia uguale, un esempio significativo per tutti è l’ascensore bloccato, dove gran parte dei funzionari effettuano il fonogramma di fuori servizio dell’impianto ascensore, mentre altri si rifiutano, motivando il diniego, “non è una nostra competenza”, oppure “nei confronti di privati non possiamo scrivere”, ora chi è colui che custodisce la verità, oppure chi si comporta professionalmente e chi no, al momento non è chiaro, nemmeno agli stessi funzionari.
L’eventuale diffusione di una procedura dove si elencano tutti gli scenari con le relative procedure comportamentali da seguire per la trasmissione dei fonogrammi, eviterebbe inutili dissapori tra CCS e Funzionari, inoltre garantirebbe anche quei Funzionari che presumibilmente per taluni argomenti, sono disinformati o impreparati. Probabilmente la proposta potrebbe sembrare banale, ma eviterebbe i continui contrasti che si determinano per alcune questioni, rimaste sempre poco chiare, per sanare queste questioni, basterebbe chiarirle;
1. quando trasmette il fonogramma, il quale si rammenta, deve essere trasmesso per l’adozione di provvedimenti, per segnalare pericoli imminenti,
2. quando trasmettere una comunicazione, la quale dovrebbe essere trasmessa anche se non vi sono pericoli imminenti, ma solo per segnalare un determinato evento che richiede interventi che non sono urgenti, del tipo rimozione di materiale (esempio alberi tagliati),
3. infine chiarire le finalità e riconoscimenti giuridici della lettera lavori, la quale spesso sostituisce quelle comunicazioni evidenziati al punto 2.
Le differenze comportamentali, si notano anche per le trasmissioni interne, infatti per le segnalazioni all’ufficio di PI vengono utilizzate procedure diverse. Difatti segnalare che un’attività è sprovvista di CPI perchè soggetta a controllo da parte dei VVF e quindi successivo rilascio di CPI, non vi sono procedure certe, anche in questi casi, i CCS si vedono suggerire provvedimenti diversi. Per rendere più comprensibile l’argomento, si ricorre ad un esempio: nel caso di un serbatoio di GPL con capacità di 1000 Lt, quindi soggetto a rilascio di CPI, quali provvedimenti vanno adottati? Con una piccola indagine si potrà verificare che le opinioni saranno diverse, per alcuni deve essere trasmesso un fonogramma richiedendone la rimozione, per altri trattandosi di un potenziale pericolo imminente, deve essere richiesta la rimozione immediata e la squadra deve assistere alla rimozione, per altri basta una comunicazione interna all’ufficio di PI, il quale a sua volta, invierà un’abilitato per il controllo. Come si può notare le opinioni sono diverse e quindi anche le procedure, determinando comportamenti diversi pur trattandosi della stessa questione, perciò la diffusione di una P.O.S. in tal senso, risolverebbe tutti gli interrogativi, garantendo anche i neo CCS, i quali vengono lasciati a loro stessi, in quanto, all’inesperienza, si aggiunge l’assenza di collaborazione da parte di una figura superiore.
Si attendeva con fiducia, un chiarimento sulle tematiche relative all’attività di Polizia Giudiziaria (P.G.), in quanto sempre più spesso le Forze dell’Ordine, non forniscono più quella collaborazione, fornita in passato, in relazione ai sequestri di materiali o attività, sugli affidamenti e su tutte quelle problematiche di P.G. che in passato venivano svolte dalle Forze dell’Ordine, ma che nell’ultimo periodo vengono demandate ai VVF, in quanto ricoprono un ruolo di Ufficiali e agenti di polizia giudiziaria, nell’ambito delle proprie funzioni. L’impegno dimostrato con l’organizzazione di un solo seminario
di P.G. è stato molto apprezzato, vista la partecipazione di personale CS al seminario, ma i dubbi e le difficoltà rimangono, perché manca una vera organizzazione, la quale consente di svolgere l’attività di P.G. al meglio senza dubbi, mancano i riferimenti, le procedure, la modulistica, le convenzioni con ditte adibite alla custodia di materiale incendiato quali autovetture, insomma, manca dalla A alla Z. e nessuno si fa carico di questo.
Il Comando dovrebbe fare uno sforzo, per recepire quali sono le difficoltà che affrontano i Capo Squadra ogni giorno e porre i rimedi necessari a garantire lo svolgimento dell’attività operativa con professionalità e serenità, in modo da evitare che si corrano rischi Giudiziari evitabili con l’apporto di un sistema organizzativo adeguato.
I CCS ormai sono diventati merce rara, svolgono un ruolo primario e insostituibile all’interno del Comando, sono coloro che ogni giorno sono chiamati a rappresentare il Comando su tutto il territorio, a confrontarsi con qualunque tipo di utenza e considerato l’evolversi della società e del
territorio, il ruolo del CS diventa sempre più complesso e responsabile e avere personale preparato professionalmente, con un’adeguata struttura organizzativa alle spalle, aumenterebbe il prestigio del Comando, il quale attualmente dimostra di non essere al passo con i tempi. Migliorando le condizioni lavorative si avrebbe una maggiore tutela dei lavoratori, i quali affronterebbero l’operatività giornaliera con una maggiore serenità e sarebbero sottoposti a un minor stress psicofisico e probabilmente diminuirebbero le richieste di trasferimento per servizi non collegati al soccorso o per sedi poco operative.
I fatti accaduti nell’ultimo periodo, i quali non trovano risposte plausibili, determinano una disaffezione al servizio, vedi mobilità Capo Squadra, dove è stato assegnato personale CS in settori non previsti nell’O.d.G. che indicava le carenze (settore manutenzione), trascurando volutamente il settore operativo e aumentando la carenza di qualificati sul territorio, la mancanza di trasparenza, sulla scelta dei discenti per l’ultimo corso di rilevanza Nazionale (Dott. House), atteggiamento antidemocratico. Queste scelte inducono nella perdita di fiducia nei confronti di chi dovrebbe garantire il rispetto della dignità di ogni lavoratore, imponendosi per il rispetto delle regole, infine appare incomprensibile le scelte fatte, relativamente al dispositivo di soccorso, dove per aumentare il numero di CCS, si è deciso di abolire una figura storica e importante del Comando di Napoli, come quella del servizio verifiche tecniche, recuperando circa due CCS, mentre poi si compiono altre azioni, distogliendo dal dispositivo di soccorso 1 CS per sezione raggiungendo un totale di quattro CCS, con qualifica SAF, i quali non partecipano alla normale attività di soccorso giornaliera, in quanto considerato gruppo specialistico, trascurando che vi sono sedi di servizio che garantiscono una sola unità CS e a breve la mobilità Nazionale dei CS determinerà ulteriori carenze su tutto il territorio. Infine altri qualificati svolgono orario giornaliero occupandosi di attività non collegate al soccorso, nonostante quest’ultimi non presentano patologie particolari, poiché svolgono normalmente i servizi di vigilanza e banca ore “straordinario”.
Nell’ultimo periodo è venuta a mancare anche la figura del Coordinatore di soccorso vista l’attuale carenza di CCR e nessuno si è preoccupato di questo.
La figura del coordinatore di soccorso creava un collegamento tra i CCS e i Funzionari, e grazie alla sua esperienza professionale, riusciva a trovare sempre un punto d’intesa con le due figure per risolvere al meglio l’intervento. In quest’ultimo periodo anche i CR sono lasciati a loro stessi, e sono stati trasformati in quella figura “riduttiva” di semplice controllore del personale presente e viste le attuali carenze di CCS, la mancanza di collaborazione da parte del Comando e dei strumenti adatti, spesso mette i CCR in condizione di affrontare problematiche dipendenti da scelte fatte da altri, con l’unico conseguente risultato dell’aumento, a carico dei CCS, delle sostituzioni del personale “rimpiazzi” sul territorio, determinando solo un altro disagio ad una qualifica (CS) già molto penalizzata, per le carenze preesistenti ed altre determinate da gestioni e scelte sbagliate e cosa ancora più grave, il disagio delle sostituzioni, grava sempre sugli stessi.
Pertanto per ridurre i rischi che si corrono durante lo svolgimento dell’attività operativa, e per garantire un’efficiente svolgimento dell’attività di soccorso, credo sia giunto il momento di chiarire tutte le tematiche esposte, iniziando con il produrre una maggiore attenzione nei confronti della qualifica CS, essendo questa di fondamentale importanza nella copertura del dispositivo di soccorso giornaliero, in quanto è vero che il ruolo di operatore di sala operativa è importante, ma non bisogna dimenticare che senza il capo partenza, la squadra non è operativa e quindi non può svolgere gli interventi segnalati dalla sala operativa, quindi prima di fare determinate scelte, sarebbe bene ponderarle adeguatamente.
Volevo pubblicarla nel tuo Blog, ma non ci sono riuscito, quindi con la speranza che la cosa possa interessarti, ti saluto affettuosamente.

1 commento:

  1. Quindi il commento lo faccio proprio io; sono d'accordo su tutto però tutti sappiamo, anche l'estensore della nota, che non è semplice, una richiesta alla volta diretta al comando inerente le problematiche descritte, la UIL e di conseguenza io direttamente, assume l'impegno di sollecitare risposte in tal senso. Certo sarebbe tutto più semplice se tutti i sindacati vivessero direttamente i problemi descritti, sappiamo che non è cosi, sappiamo chi agisce in un modo e chi in un altro eppure la maggior parte dei colleghi da fiducia a chi non vive il nostro lavoro direttamente, a chi non è in campo a giocare la partita e si diverte a fare l'arbitro senza conoscere le regole del gioco.
    Cosa pensare, un detto dice che "noi siamo quello che mangiamo", be, se quello che mangiamo non è salutare poi non possiamo prendercela con tutti e generalizzare. Ovviamente il riferimento non è diretto a chi la nota l'ha scritta e me l'ha inviata, ma a tutti coloro che fanno di tutt'erba un fascio, differenze ce ne sono, piccole ma significative sta ai lavoratori accorgersene e dare forza a coloro che si spendono per raggiungere i risultati auspicati se no continuiamo pure cosi e nascondiamoci dietro al luogo comune che è colpa del sindacato generalizzando ed inglobando anche organizzazioni che tentano di aprire dei varchi di luce tra le ombre. Comunque, a parte la forza relativa, continueremo ad insistere ed a provarci e ben vengano i suggerimenti come quello pubblicato, un po lunghetto ma con tutti i casini che ci sono poteva essere ancora più lungo, ... ci è andata bene. saluti a tutti Carmine

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