In quanto lavoratori notturni entrano anche i vigili del fuoco tra le categorie beneficiarie del nuovo decreto sui lavori usuranti; i periodi svolti in orario notturno da considerare utili vanno dai 64 ai 78 turni; i VVF ne fanno circa 67 annui e di conseguenza possono avvalersi dello sconto di un anno.
Ora mi chiedo, ne vale la pena? Per carità, in tempi di vacche magre tutto fa brodo però la famosa specificità dovrebbe comportare un allineamento con il regime previdenziale delle Polizie che di notti ne fanno molte di meno pur beneficiando di 1 anno ogni 5 di abbuono pensionistico.
Poi, per quale motivo non si dovrebbero calcolare anche i periodi svolti al di fuori dell'orario ordinario che porterebbero il numero di notti oltre la soglia prevista per accedere al biennio di abbuono? Non si lavora per lo stesso datore quando si fanno le emergenze, le vigilanze o servizi in straordinario?
E' un fatto positivo ma contiene mille ombre sulle quali si dovrà fare chiarezza, è assurdo che non si riesca a far comprendere alla politica la peculiarità assoluta del nostro lavoro. Se specificità deve essere lo sia in modo equo.
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