lunedì 7 novembre 2011

CHIAREZZA SUL COMPARTO SICUREZZA

Interrogazione parlamentare POLI BORTONE - Al Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione - Premesso che, per quanto risulta all'interrogante: - il dibattito sulla collocazione compartimentale del personale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco ha caratterizzato la discussione politico-sindacale di questi ultimi anni; occorre tuttavia evidenziare come tale materia sia stata oggetto di equivoci e di grossolani errori, fondamentalmente riconducibili all'incapacità di cogliere la sostanziale differenza tra comparti ed ordinamenti, ma soprattutto di non aver colto la sostanziale dicotomia tra comparto sicurezza e l'articolo 16 della legge n. 121 del 1981, rubricato "Forze di polizia"; - un comparto di negoziazione può essere definito come l'ambito di contrattazione di particolari realtà lavorative che, ravvisando necessità aggregative di realtà talora diverse tra loro, ovvero non necessariamente accomunate da fattori riconducibili a caratteristiche ordinamentali, prevedono procedure negoziali comuni anche al solo fine di ottenere una maggiore forza rappresentativa. Può essere un esempio in tal senso lo stesso Corpo nazionale dei Vigili del fuoco che, prima della legge delega n. 252 del 2004, rientrava nel "comparto aziendale", in cui si trovavano a coesistere realtà ordinamentali sostanzialmente differenti tra loro. Analogamente, le Forze armate che non sono individuate quali Forze di polizia sono comunque ricomprese nel "comparto sicurezza" insieme alle Forze di polizia, nonostante le finalità istituzionali ed ordinamentali sostanzialmente differenti che rispettivamente caratterizzano Forze armate e Forze dell'ordine; - un altro problema frequentemente emerso nel corso della trattazione della materia è il non aver colto la sostanziale dicotomia tra il comparto sicurezza e l'articolo 16 della legge n. 121 del 1981, il primo afferente alla sola sfera della contrattazione negoziale, ovvero delle regole comuni nelle procedure per disciplinare i contenuti del rapporto di impiego, il secondo direttamente correlato all'aspetto ordinamentale, con l'individuazione in tal senso dei Corpi dello Stato, che vengono considerati appartenenti alle Forze di polizia, al fine di essere coordinati dall'amministrazione di pubblica sicurezza per il raggiungimento delle proprie finalità istituzionali di ordine e sicurezza pubblica (da cui la scelta del Governo in carica di non inserire i Vigili del fuoco nel citato articolo, preservandolo dalle necessarie modifiche dell'ordinamento e quindi delle competenze, ovvero da confusioni ordinamentali che inevitabilmente ne scaturirebbero); - quanto evidenziato ha impedito che venisse accolta la pressante richiesta, che giunge dal personale appartenente al Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, di accedere al "comparto sicurezza" attraverso l'inserimento nel procedimento negoziale delle Forze armate e delle Forze dell'ordine, ovvero nel decreto legislativo n. 195 del 1995 con il quale nasce e viene disciplinato il comparto sicurezza, nel quale sono ovviamente contenute le procedure comuni per la disciplina del rapporto d'impiego del personale e che non determina modifiche, sovrapposizioni o confusioni ordinamentali o delle competenze istituzionali, - si chiede di sapere se il Ministro in indirizzo non ritenga di attivarsi per ridurre i comparti di negoziazione con correlativa riduzione delle risorse necessarie, mediante l'inserimento del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco nel comparto sicurezza, con un'unica procedura negoziale comune a Forze armate, Forze di polizia ad ordinamento sia civile che militare e Vigili del fuoco, mediante l'inserimento di questi ultimi nelle procedure per la disciplina dei contenuti del rapporto d'impiego di cui al decreto legislativo n. 195 del 1995 istitutivo del comparto sicurezza, provvedendo al contempo (nonostante il principio dell'equiparazione e dell'omogeneità del trattamento economico previsto dal citato decreto legislativo) a rassicurare i Vigili del fuoco attraverso una previsione normativa di progressiva equiparazione del trattamento economico del personale del Corpo nazionale a quello degli altri Corpi dello Stato, ad ulteriore conferma del percorso in tal senso già avviato. (4-06192
Roma, 3 novembre 2011

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